Volare con la fantasia…
in fondo è questo che fa il poeta
Poesia è tradizione. Poesia è volontà di sperimentare
assieme al bisogno di comunicare a tutti questa passione che ti brucia dentro.
LA ZONA
Pochi prodotti più dell’Aceto Balsamico sono legati strettamente ad una terra, non solo dal punto di vista disciplinare, ma tradizionale e umano. Aceto balsamico significa avere Modena nel sangue con i suoi inverni gelidi e nebbiosi e le sue estati torride che lasciano consuetudini e segni inconfondibili sull’uomo e sul prodotto.
LE UVE
Rigorosamente Lambrusco, una vite a bacca rossa antichissima e autoctona dell’Emilia. Un vitigno certo non pregiato per il suo vino, ma ostinato, come il suo nome Labrum (bordo) e Bruscum (coltivazioni) poiché nato selvatico ai limite dei campi coltivati e caparbio come chi ne comprese le potenzialità. La più indicata nonché l’unica vite curata nella vigna del Poeta.
IL TEMPO
Custodire l’Aceto Balsamico Tradizionale significa avere una percezione e dare un senso al tempo differente da qualsiasi altro mestiere, saper aspettare non è un pregio ma un abito che riveste tutte le fasi della metodologia di un prodotto per il quale, nell’anima del conduttore, gli anni sono giorni e le annate sono generazioni.
TRADIZIONE
Il rispetto del Disciplinare altro non è se non il tentativo di porre una legislazione dove era già giunta la Tradizione, intesa come rispetto di una metodologia tramandata da generazioni. Una consuetudine che non lascia alcuno spazio al caso o all’innovazione, la cui leggenda va ben oltre le restrizioni legislative, come ad esempio la regola non sancita in alcun testo di muovere il prodotto unicamente con la luna calante, e tanti altri usi intrisi della passione dei nostri avi.
DISCIPLINARE
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è controllato da un severo disciplinare che ne scandisce le materie prime (mosto di uve coltivate esclusivamente nel modenese cotto in caldaie a cielo aperto a fuoco diretto), la metodologia (fermentazione, affinamento e lunghissimo invecchiamento mediante travasi stagionali in serie di botticelle differenti in misure ed essenze), i legni (castagno, rovere, acacia, ciliegio, gelso, frassino e ginepro), fino al controllo meticoloso delle giacenze.
VERSATILITA’
L’uso dell’ABTM comincia in tempi antichi come digestivo, un cucchiaino a fine pasto. Ne seguono nei secoli a venire alcune perle della tradizione culinaria emiliana quali alcune gocce su fragole o pere, su scaglie di parmigiano, un cucchiaino su carni preferibilmente rosse, sempre a fine cottura, sul pollame, sul pesce ed infine sui gelati. Esiste un vario ricettario di usi dell’ABTM per insalate e salse che hanno arricchito la tradizione gastronomica degli antichi territori del ducato Estense.
PRODOTTI
POEMA
POESIA
ARMONIA
LACRIMA